Tutti conoscono Pearl Harbor per gli eventi che vi si svolsero alla fine del 1941 ed è proprio per rendere omaggio alle migliaia di vittime di quel tragico giorno che in tanti si recano a farvi visita. Tristemente nota per gli eventi che la colpirono il 7 dicembre del 1941 e che segnarono l’entrata degli Stati Uniti tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale, Pearl Harbor è tutt’oggi una base militare della United States Navy nell’Oceano Pacifico, nonché meta di migliaia di turisti al giorno.
Porto lagunare più grande delle Hawaii, sull’isola di Oahu, questa località si trova nella contea di Honolulu, a circa 30 minuti da Waikiki e suoi nomi hawaiani Wai Momi e Pu’uloa significavano, rispettivamente, “acqua di perla” e “collina lunga”.
Storia di Pearl Harbor
Cambiò il suo nome da Pu’uloa in Pearl Harbor perché dalle sue acque erano raccolte ostriche di perle. All’inizio del XIX, l’ingresso di questo porto era poco profondo e ciò ne impediva l’utilizzo da parte delle navi più grandi. In seguito, gli Stati Uniti rafforzarono la loro presenza nelle Hawaii, per dare maggior spinta alle proprie attività commerciali nel Pacifico, e, nel 1820, iniziarono ad essere stanziate a Honolulu le prime navi da guerra americane. Quasi cinquant’anni più tardi, il Congresso stanziò dei fondi per ampliare l’ingresso al porto di Pearl Harbor, così da accogliere un numero maggiore di navi mercantili e da guerra, e, nel 1899, gli Stati Uniti vi stabilirono una base navale. Anche a seguito degli eventi della Seconda guerra mondiale, la base navale rimase attiva e oggi ospita i monumenti commemorativi, in ricordo dell’attacco e in memoria delle sue vittime, del servizio reso da queste e del loro sacrificio.
Attacco a Pearl Harbor
Quello dell’attacco a Pearl Harbor è stato uno degli eventi più noti di tutta la Seconda guerra mondiale, sia per l’ingente numero di vittime registrato in quel fatale giorno, che per la sua vigliaccheria, tanto che l’allora presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt definì il 7 dicembre del 1941 un giorno che sarebbe passato alla storia come “una data che vivrà nell’infamia”. Erano le 7.55 del mattino del 7 dicembre del 1941, quando il pilota giapponese Mitsuo Fuchida ordinò di trasmettere alla radio la chiamata di “Tora! Tora! Tora!”: quello era il segnale che la sua forza aerea era arrivata a destinazione senza essere rilevata e che era pronta a sferrare l’attacco a sorpresa sulla base americana. Per l’attacco di Pearl Harbor, il Giappone impegnò ben 353 aerei imperiali, con siluri e bombardieri, spazzando via le navi da guerra americane e distruggendo migliaia di vite: con un bilancio finale di quattro navi da guerra su otto, quali la USS Arizona, la USS Oklahoma, la USS Utah e la USS Oglala, circa 180 aerei distrutti a terra, 2390 morti e centinaia di feriti, tra marinai, soldati e Marines. Danni ingenti, ma che avrebbero potuto essere ancora più catastrofici, se i sommergibili giapponesi non fossero affondati, lasciando incompiuta la propria missione e non riuscendo a completare le distruzioni provocate dai gruppi aeronautici. Scopo del Giappone era quello di impedire agli Stati Uniti di intralciare i piani nipponici di conquista del sudest asiatico, ma l’attacco a sorpresa riuscì a causa della scarsa comunicazione tra Pearl Harbor e Washington: il Dipartimento di guerra non credeva che il Giappone avrebbe attaccato e i messaggi che minacciavano guerra furono ignorati. Fu così che l’intera forza navale da guerra statunitense del Pacifico fu distrutta in poco meno di due ore: gli americani erano del tutto impreparati ad una simile eventualità, convinti che un paradiso hawaiano potesse restare lontano dagli eventi bellici del vecchio continente. La reazione statunitense a quell’attacco fu immediata: il giorno seguente, gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone, entrando a tutti gli effetti tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale e cambiando il corso della storia.
Cosa vedere a Pearl Harbor
Una visita a Pearl Harbor vi metterà faccia a faccia con la distruzione della Seconda guerra mondiale, dandovi un altro punto di vista sugli eventi che vi si svolsero: ascolterete il racconto di quel giorno dalle testimonianze dei sopravvissuti, camminerete all’interno di un hangar, che ancora porta i segni di quell’attacco, e guarderete con i vostri occhi lo scafo affondato della USS Arizona. Nel sito si trovano musei e memoriali, in onore di coloro che prestarono servizio durante la guerra e che oggi rendono Pearl Harbor un punto di riferimento storico nazionale, con i suoi cinque siti storici che è possibile visitare: il Memoriale della USS Arizona, il Memoriale della corazzata Missouri, il Museo e il Parco del sottomarino USS Bowfin, il Memoriale della USS Oklahoma e il Pacific Aviation Museum.
Memoriale della USS Arizona
La USS Arizona fu colpita e affondata da una bomba perforante di 800 kg, alle 8.06 del 7 dicembre del 1941: l’imponente corazzata sprofondò in soli nove minuti, portando con sé le vite di 1177 membri dell’equipaggio. Ancora oggi, il suo scafo affondato perde olio, che si accumula sulla superficie dell’acqua, ed è il luogo di ultimo riposo per migliaia di uomini che erano a bordo. Il Memoriale fu costruito nel 1962 ed è il sito turistico più visitato delle Hawaii: un luogo di cupa bellezza e di profonda riflessione, dove il visitatore vedrà con i suoi occhi i devastanti effetti della guerra. Una navetta vi porterà direttamente al memoriale galleggiante, costruito sullo scafo affondato dell’Arizona. La visita è gratuita, ma è necessario prenotare fino a due mesi prima il proprio turno per il tour in barca, anche online, con un costo di 1,50$ e la possibilità di aggiungere una guida personale con 7,50$. In alternativa, ogni mattina, sono rilasciati dei biglietti al Visitor Center, ma, se considerate che ogni giorno le visite raggiungono una media di 4000 visitatori, capirete quanto sia importante presentarvi a orario di apertura, per riuscire ad acquistare sul posto il vostro biglietto.
Memoriale della corazzata Missouri
Sul ponte della nave da guerra Missouri, il 2 settembre del 1945, il generale Macarthur accettò la resa incondizionata del Giappone, che pose fine alla Seconda guerra mondiale. Con le sue 60mila tonnellate, una lunghezza pari a tre campi da football e alta 20 piani, il Missouri fu dismetto nel 1992 e sei anni dopo fu portato a Pearl Harbor. Oggi è affettuosamente conosciuto come Mighty Mo ed è un museo vivente, che ospita esposizioni in ricordo di tre guerre e cinque decenni di servizi. Qui, potrete visionare i documenti che posero fine alla guerra e i suoi cannoni, capaci di sparare proiettili di una tonnellata a 23 miglia!
Museo e Parco del Sottomarino USS Bowfin
Conosciuto anche come il Vendicatore di Pearl Harbor, l’USS Bowfin è uno dei 288 sottomarini statunitensi che parteciparono alla guerra nel Pacifico: fu lanciato esattamente un anno dopo l’attacco a Pearl Harbor. Il tour del sottomarino vi porterà al Waterfront Memorial, eretto in onore dei sommergibilisti periti durante la Seconda guerra mondiale, per poi salire a bordo del Bowfin e scendere sottocoperta per visitarne la stanza dei siluri, la sala macchina e i dormitori. Il museo conserva più di 4mila reperti sottomarini, dai manifesti di reclutamento alle bandiere delle navi.
Pacific Aviation Museum
Situato a Ford Island, presso la Torre di controllo, il museo si trova all’hangar 37 e 79 della Seconda guerra mondiale sopravvissuti all’attacco del 7 dicembre 1941: gli hangar e l’asfalto circostante portano ancora le cicatrici dell’attacco, come buchi di pallottole, segni di mitraglia e crateri lasciati dalle bombe. Qui, potrete ammirare ben 50 velivoli in mostra, dai più iconici dell’aviazione, passando per gli aerei ad elica e fino ai jet della guerra di Corea e della guerra del Vietnam, con una cronologia visiva incredibile della storia dell’aviazione e dei suoi progressi.
Memoriale dell’USS Oklahoma
Questo monumento commemorativo fu eretto il 7 dicembre 2007, in onore dei 429 membri dell’equipaggio dell’Oklahoma, che persero la vita nell’attacco di Pearl Harbor. Conosciuto anche come The Okie, questa nave di 35mila tonnellate fu affondata e ribaltata in soli 12 minuti da una serie di siluri giapponesi. Molti uomini cercarono di salvarsi saltando nelle acque in fiamme, mentre altri rimasero intrappolati sottocoperta, segnalando la loro presenza alle squadre di soccorso con martelli e chiavi inglesi: due giorni dopo, in 32 furono estratti vivi dallo scafo rovesciato della nave.
Organizzate la vostra visita
Pearl Harbor Visitor Center
Il Visitor Center di Pearl Harbor è aperto ogni giorno dalle 7.00 alle 17.00, tranne a Capodanno, il giorno del Ringraziamento e a Natale. Nel pianificare la vostra visita a Pearl Harbor, vi consigliamo di prenotare in anticipo i biglietti, garantendovi in questo modo l’accesso ai siti e considerando anche le stagioni di punta, quali il periodo estivo e i giorni festivi, in modo da evitare lunghe file per i biglietti o di non trovare i biglietti. Nel caso in cui non prenotiate online i biglietti, presso il Visitor Center sono rilasciati ogni mattina migliaia di biglietti, ma fate attenzione: questi sono distribuiti in ordine di arrivo e, se fate parte di un gruppo, solo a coloro che sono presenti. Qui, potrete visitare mostre e musei ed entrare nel Teatro commemorativo, dove prendere visione di un film di 23 minuti sull’attacco e ammirare le targhe poste in onore delle vite recise quel giorno. Per i visitatori che non soggiornano ad Oahu, i tour con volo aereo partono anche da Big Island, Kauai e Maui.
Attenti alla sicurezza!
Tutt’oggi Pearl Harbor è una base navale ancora attiva, per cui, per ragioni di sicurezza, è vietato introdurvi una serie di oggetti, quali borse, zaini, marsupi, borse per pannolini, borse per fotocamere, valigie e altri oggetti che possano occultare il proprio contenuto. Proprio per questo, è disponibile un deposito bagagli ad un costo aggiuntivo di 5$. Durante il tour al Memoriale USS Arizona, è permesso portare solo acqua imbottigliata.
Vestitevi comodi e rispettosi!
Il tempo alle Hawaii è imprevedibile, per cui vi consigliamo di controllare il meteo prima di recarvi sul posto, in modo da vestirvi adeguatamente: munitevi di protezione solare, indossate cappello e scarpe comode e portate una leggera giacca antipioggia per precauzione. Inoltre, ricordate che in questo luogo hanno perso la vita migliaia di americani e in cui ancora giacciono i resti di alcuni di loro, per cui evitate di presentarvi in costume, con abiti appariscenti o magliette offensive: i ranger del parco potrebbero non farvi entrare.
Accessibilità
Pearl Harbor è stata resa pienamente accessibile alle persone su sedie a rotelle, con rampe e ascensori al Visitor Center, a bordo del Memoriale Arizona e sulle navette della Marina. Per i non udenti, il documentario presenta delle didascalie complete ed esaustive, mentre per i non vedenti, sono disponibili segni in Braille.
Curiosità: Pearl Harbor film
Questa località è conosciuta anche per il film Pearl Harbor, prodotto e diretto da Michael Bay nel 2001. Il film si concentra sulla vita e sull’amicizia di due piloti americani, Rafe e Danny, e dell’infermiera Evelyn, le cui vicende personali e sentimentali si intrecciano con gli eventi del 7 dicembre del 1941.
Pearl Harbor cast
Un cast di tutto rispetto ha contribuito al successo del film, con attori del calibro di Ben Affleck, Josh Hartnett e Kate Beckinsale, che hanno interpretato e raccontato i retroscena di quel tragico giorno e le ripercussioni che questi hanno avuto sulla storia mondiale, ma anche sulle vite di coloro che li hanno vissuti in prima persona.
Colonna sonora Pearl Harbor
A fare da sfondo musicale ad un film tanto bello quanto tragico, fu scelta “There you’ll be”: una canzone d’amore della cantante statunitense Faith Hill. Il testo fu scritto da Diana Warren e pubblicato come singolo nel 2001, con un video diretto dallo stesso Michael Bay, che lo ambientò nel contesto storico del film, del quale condivide molte scene.
Come raggiungere Pearl Harbor
Il sito di Pearl Harbor si trova a poco più di 14 km a ovest dal centro di Honolulu. Per raggiungerlo in macchina dovete percorrere l’autostrada H201 e prendere l’uscita Stadium Aiea, al primo incrocio svoltare a sinistra su Aiea Access Road e proseguire per circa 1,5 km dopodichè troverete il parcheggio gratuito di Pearl Harbor sualla destra. Se invece volete raggiungere il sito con i mezzi pubblici gli autobus che lo raggiungono direttamente con un tempo di circa 1 ora sono i numeri 20, 40, 42 e 51.