Pacific Tsunami Museum

Riassunto Articolo

Incastonato nel cuore di Hilo, nell’arcipelago Hawaiano, Il Pacific Tsunami Museum si presenta come un’’istituzione unica e commovente dedicata a onorare le vittime degli tsunami del Pacifico e a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo potente fenomeno naturale.

Attraverso testimonianze dirette di sopravvissuti, fotografie toccanti, mostre scientifiche interattive e molti altri contenuti di natura multimediale, il luogo offre un’esperienza educativa intensa ed emozionante in grado non soltanto di trasmettere efficacemente la pericolosità degli tsunami, ma anche di spargere conoscenza attorno ad essi.

Dalle origini ai giorni nostri

Le origini del Pacific Tsunami Museum nascono dal desiderio di preservare la memoria delle devastanti onde anomale che hanno colpito Hilo, in particolare i maremoti del 1946 e del 1960, e di educare il pubblico sui pericoli e sulla scienza che ruota attorno a questi eventi.

Ad avviare questo processo progettuale è stato il professor Walter Dudley dell’Università delle Hawaii, che nel 1988 si imbarcò in una missione volta a raccogliere storie di sopravvissuti agli tsunami che sarebbero state poi inserite nel suo libro. Questa ricerca evidenziò l’esigenza di creare una struttura che potesse raccontare questi disastri naturali e sensibilizzare la popolazione verso questi fenomeni, oltre che a onorare le vittime.

L’idea di un museo dedicato agli tsunami prese del tutto vita intorno al 1993, grazie alla collaborazione tra il professor Dudley e Jeanne Branch Johnston, una sopravvissuta allo tsunami del 1946. Le due personalità formarono insieme un dinamico comitato direttivo e iniziarono a raccogliere fondi e supporto dalla comunità.

Inizialmente chiamato “Hilo Tsunami Museum”, il nome fu poi cambiato in “Pacific Tsunami Museum” per riflettere la portata del fenomeno a livello oceanico ed estendere la portata del progetto. Fondamentale per lo sviluppo dell’attività fu la grande donazione che la First Hawaiian Bank fece al museo nel 1997, che permise a Dudley e Johnston di avviare il progetto senza troppe preoccupazioni.

Il Pacific Tsunami Museum aprì ufficialmente le sue porte al pubblico nel giugno del 1998, divenendo un centro vitale per la commemorazione, l’educazione e la promozione della sicurezza contro gli tsunami, oltre che un grande punto di riferimento culturale per le Hawaii. Nonostante problemi di natura finanziaria e chiusure temporanee, il Museo, grazie al supporto sentito della comunità, è riuscito a perdurare e ad arricchire il suo servizio, adottando nuove tecnologie, ampliando le sue offerte e costruendo collaborazioni per massimizzare il suo impatto sulla consapevolezza e sulla sicurezza degli tsunami.

Cosa vedere al Pacific Tsunami Museum

La struttura offre la possibilità di immergersi completamente nella storia e nella scienza di questi potenti eventi naturali, attraverso una varietà di mostre e testimonianze toccanti. La proposta del museo si concentra prevalentemente sui devastanti tsunami del 1946 e del 1960, ovvero quelli che colpirono più duramente la città, attraverso la visione di fotografie storiche, filmati originali e toccanti testimonianze di sopravvissuti che raccontano in prima persona l’impatto di queste onde anomale e la resilienza della comunità nel ricostruire.

Attraverso dei display interattivi e chiare spiegazioni il museo illustra le cause degli tsunami, come si propagano attraverso l’oceano e perché le coste del Pacifico sono particolarmente vulnerabili, dando al pubblico la possibilità di capire i meccanismi dei terremoti sottomarini e di altri eventi geologici che possono generare queste onde distruttive.

Una sezione importante dell’edificio è quella dedicata al Pacific Tsunami Warning System, il sistema di allerta tsunami del Pacifico, fondamentale per salvare il maggior numero di vite umane possibili quando questi eventi vanno a formarsi. Qui è possibile scoprire come funziona il monitoraggio sismico e delle onde, come vengono emessi gli avvisi e l’importanza di seguirli scrupolosamente.

Nell’ex caveau della banca, oggi trasformato in un piccolo teatro, viene proiettato un filmato introduttivo con ulteriori testimonianze di sopravvissuti, offrendo un impatto emotivo ancora maggiore, che permette di immedesimarsi perfettamente nel vissuto della gente locale. Degna di nota è anche la recentemente rinnovata Science Room, in grado di offrire esperienze interattive come la “Wave Machine” e la “Tsunami Warning Center Simulation”, che permettono ai visitatori di sperimentare in modo pratico i concetti scientifici legati agli tsunami e al sistema di allerta.

Oltre agli eventi di Hilo, il museo presenta anche informazioni e testimonianze su altri grandi tsunami che hanno colpito il bacino del Pacifico e l’Oceano Indiano, come quello del 2004 e del 2011 in Giappone, e conserva una collezione che include oggetti danneggiati da questi fenomeni, come strumenti scientifici e altri manufatti che aiutano a comprendere la potenza distruttiva di queste onde e le conseguenze sulle comunità colpite. L’attività offre anche delle guide per esplorare a piedi o in auto i siti di Hilo colpiti dagli tsunami, combinando le storie dei sopravvissuti con fotografie storiche per un’esperienza più immersiva nel tessuto della città.

Perché visitare il Pacific Tsunami Museum

Una visita al Pacific Tsunami Museum non è solo un’attività turistica, ma un’opportunità per imparare, riflettere e connettersi con storie umane profonde di perdita e di speranza, acquisendo al contempo preziose conoscenze sulla potenza del nostro pianeta e su come è possibile difendersi da fenomeni di questo tipo.

 

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