Il Pacific Tsunami Museum, overo Museo dello Tsunami del Pacifico, si trova a Hilo, nell’isola di Hawaii Big Island, ed è dedicato allo tsunami del Pacifico del primo Aprile 1946 e a quello cileno del 23 Maggio 1960. Esso è stato fondato nel 1993 dal dottor Walter Dudly, cronista dello tsunami del ’46, e da una sua sopravvissuta, Jeanne Branch Johnston. Il museo si basa sulla profonda convinzione che attraverso la consapevolezza e l’educazione oggi si possa sopravvivere allo tsunami. Una missione messa in pratica da un vero e proprio percorso educativo dedicato sia agli abitanti di Hawaii, sia ai visitatori di tutto il mondo. Il Bacino del Pacifico, da sempre vittima di disastri naturali sconvolgenti, è stato protagonista di una storia fatta di devastazione e ricostruzione, che ha portato cambiamenti radicali nella struttura economica e sociale della comunità, circoscrivendo i luoghi dove oggi è possibile vivere e lavorare in sicurezza. Hilo, in particolar modo, ha subito maggiori danni e perdite di vite umane rispetto agli altri luoghi dell’isola, registrando una media di uno tsunami con ruscellamento superiore a un metro ogni cinque anni. Ma nonostante l’assiduità di questi eventi catastrofici, si è notato che la popolazione sia ancora poco informata e poco preparata in materia. Lo scopo del Pacific Tsunami Museum è proprio quello di incoraggiare l’educazione pubblica su questa tematica, promuovere la storia sociale e culturale di Hawaii e agire da memoriale per coloro che hanno perso la vita a causa di questi eventi mostruosi. Attraverso una raccolta di preziosi racconti di sopravvissuti, il museo si impegna a rappresentare una fonte di testimonianza attiva e ispiratrice anche per i più giovani, che non sono mai venuti in contatto con uno tsunami. Proprio con questo intento è stato creato lo “Tsunami Story Festival” e, per i più piccoli un “Children’s Day“, tenuto in Aprile, il “Mese della Consapevolezza dello Tsunami“, in cui si svolgeranno attività di tsunami per bambini di tutte le età, si racconteranno storie e si canteranno canzoni educative. Una tematica particolarmente sentita proprio dagli organizzatori stessi del museo, che comprendono sopravvissuti allo tsunami o provenienti da famiglie direttamente colpite, esperti di tsunami riconosciuti a livello internazionale, oltre a ricercatori e volontari. Una grande famiglia che vuole fare del museo un’esperienza oltre che educativa, proprio reale e interattiva, attraverso lo svolgimento di numerose attività e iniziative volte all’insegnamento delle norme di sicurezza. Il tutto in stretta collaborazione con l’International Tsunami Information Center, il Pacific Tsunami Warning Center e l’Università di Hawaii, uniti nell’intento di voler valorizzare un paese che non è solo una sfortunata vittima di calamità naturali ma è anche ricco di bellezze paesaggistiche e persone accoglienti, contraddistinto da storia e cultura affascinanti.
Cosa fare al Pacific Tsunami Museum
All’interno del Pacific Tsunami Museum, il percorso inizia con la presentazione del modello di Hilo prima del 1946: esso mostra chiaramente come la città sia stata completamente costruita sul mare e di conseguenza quanto questa sua peculiarità abbia aggravato ancor più gli effetti dello tsunami. Attraverso una raccolta di fotografie, sarà possibile rivivere la storia di Hilo dai primi disastri del 1800, passando per la costruzione della linea ferroviaria, fino allo tsunami del primo Aprile del ’46. A quei tempi non esistevano ancora le misure di sicurezza di oggi e gli attuali sistema di allerta, quindi le persone venivano colte di sorpresa e sopravvivere da impreparati era molto difficile. Si susseguono storie commoventi di sopravvissuti, chi salvato in mare dal futuro marito, chi da imbarcazioni, chi ha rincontrato il suo salvatore anni dopo il salvataggio, testimonianze davvero toccanti e strazianti; si potrà inoltre partecipare alla visione di un filmato di 23 minuti che mostra immagini originali riprese durante lo tsunami del ’46. Si passa poi alla mostra “Tsunami negli anni ’50“, volta a mostrare la vulnerabilità delle isole hawaiane e la loro alta sismicità, che ha fatto sì che terremoti anche lontani si siano qui fatti ugualmente sentire arrecando danni su tutte le isole. Vi sono poi resti ritrovati che fanno capire quanto feroce sia stata la potenza dell’acqua, come il famoso palo del parchimetro piegato a più di 90 gradi. Alle volte si tratta proprio di tsunami generati localmente, ovvero che hanno processi geologici vicini alle Hawaii, che possono presentarsi in qualsiasi momento e verso i quali vi è un ridottissimo tempo di preavviso, dovuto all’alta velocità dell’acqua spostata di investire i litorali: con l’ausilio di un vero e proprio serbatoio che crea le onde, nel museo sarà possibile ascoltare le interessanti spiegazioni sull’energia del movimento dell’acqua. Ma non ci si sofferma solo sulle Hawaii, numerose sono infatti le testimonianze e le attenzioni rivolte anche all’Oceano Indiano e al Giappone. Nello Tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano si stima essere morte quasi 300.000 persone, mentre il terremoto e maremoto del Giappone nel 2011 ha persino avuto effetti sull’asse terrestre. Sono sicuramente tragedie che il museo non si sente di tralasciare, ma anzi documenta attentamente attraverso anche la visione di video che mostrano di come in Giappone lo tsunami inghiottisse tutto quello che incontrava e che fanno capire di come davvero si crei un vero e proprio muro d’acqua di dimensioni e potenza incredibili, contro il quale è impossibile lottare. Nel museo è presente anche il cosiddetto “Remembrance Wall“, il muro dei ricordi, dove sono affisse placche d’oro sulle quali sono incisi i nomi e la data di coloro che hanno perso la vita negli tsunami. Termina la mostra una vera e propria lezione scientifica sullo tsunami che spiega cosa esso sia, quali sono le sue cause e caratteristiche, come sia possibile prevederlo e quali sono i segnali d’allarme. Una parte questa molto interattiva dove sarà possibile testare la propria conoscenza in materia e la capacità di evacuazione, per meglio conoscere le onde anomale e saperle differenziare dalle regolari onde oceaniche mosse dal vento di tutti i giorni. Al termine della visita, uno shop dedicato offre ampie selezioni di DVD e libri, oltre a giocattoli, magliette e accessori per conservare il ricordo di questo prezioso museo.
Come raggiungere il Pacific Tsunami Museum
Il Pacific Tsunami Museum si trova del pieno centro di Hilo, esattamente in Kamehameha Avenue, a due passi dal mare, affacciato sulla Hilo Bay. Esso si trova vicino all’East Hawaii Cultural Center e al Mokupāpapa Discoery Center, non molto distante dal famoso Hilo Farmers Market. Il museo è quindi facilmente raggiungibile da tutti coloro che alloggiano a Hilo perché si trova in una posizione strategica, a soli dieci minuti di macchina dall’aeroporto. Per l’entrata è previsto il pagamento di un biglietto d’ingresso dal prezzo decisamente contenuto, ma già con una piccola donazione si potrà diventare membri del museo e usufruire di ingresso gratuito per un anno. Un’occasione da non perdere, un vero e proprio must see per i visitatori di Hilo che, dopo questa straordinaria esperienza, non guarderanno più l’oceano con gli stessi occhi.